Usyk da record: 132,8 milioni di dollari per il titolo mondiale, una vittoria che riscrive la finanza del pugilato

Oleksandr Usyk non è solo un campione nel ring, ma anche un fenomeno finanziario. Con la sua vittoria contro Daniel Dubois il 19 luglio a Wembley, il pugile ucraino ha incassato una borsa record di 132,8 milioni di dollari, pari al 65% di un montepremi totale di 203,5 milioni. Un risultato che non solo consolida il suo status di campione indiscusso dei pesi massimi, ma lo proietta tra gli atleti più pagati al mondo, riscrivendo le regole economiche del pugilato. Ma come si arriva a cifre così astronomiche, e quali sono le implicazioni per il mercato sportivo e finanziario globale?

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7/24/20254 min read

Una borsa da capogiro

Il rematch contro Dubois, definito da molti “il combattimento del secolo”, ha segnato un nuovo traguardo nella carriera di Usyk, non solo per il trionfo sportivo, ma per l’impatto finanziario. Secondo fonti autorevoli come The Sun e RBC-Ukraine, il montepremi totale di 203,5 milioni di dollari è stato diviso con una proporzione del 65/35 a favore di Usyk, garantendogli 132,8 milioni di dollari, mentre Dubois ha portato a casa 71,22 milioni. Si tratta della borsa più alta mai incassata da Usyk, superando i 114 milioni guadagnati nel rematch contro Tyson Fury a dicembre 2024.

Questi numeri collocano Usyk al vertice della classifica degli atleti più pagati del 2024, con Sportico che lo ha già posizionato al settimo posto con un reddito stimato di 122 milioni di dollari, e Forbes all’undicesimo con 101 milioni. Ma non è solo una questione di pugni: dietro queste cifre ci sono un mix di vendite pay-per-view (PPV), diritti di trasmissione globali in oltre 100 Paesi, biglietti per uno stadio di Wembley da 96.000 posti e, soprattutto, il sostegno finanziario di grandi investitori come Turki Alalshikh, figura chiave della Riyadh Season, che ha trasformato il pugilato in un business miliardario.

Il peso delle tasse e dei costi

Non tutto ciò che luccica è oro, però. Dei 132,8 milioni incassati, Usyk dovrà versare circa 30,41 milioni di dollari in tasse al fisco ucraino, lasciando un netto di circa 101,87 milioni. A questo si aggiungono spese accessorie: commissioni per promotori, allenatori, manager, costi legali, assicurativi e logistici, che potrebbero erodere ulteriori 4-5 milioni. Nonostante queste detrazioni, il guadagno netto di Usyk rimane straordinario, consolidando il suo patrimonio netto stimato tra i 65 e i 200 milioni di dollari, a seconda delle fonti (Celebrity Net Worth indica 120 milioni, mentre bet365 arriva a 200 milioni).

La traiettoria finanziaria di Usyk è impressionante. Durante la sua carriera nei pesi massimi leggeri, le borse si aggiravano tra i 74.000 e i 370.000 dollari a incontro. Il passaggio ai pesi massimi nel 2019 ha cambiato tutto: il debutto contro Chazz Witherspoon gli ha fruttato 1,5 milioni, la vittoria su Derek Chisora 3 milioni, e il primo match contro Anthony Joshua nel 2021 circa 6 milioni. Le cifre sono esplose con i due incontri contro Joshua (10-12 milioni nel rematch del 2022) e il primo contro Fury (45 milioni), fino al record di oggi. Questo dimostra come il pugilato, nella sua divisione regina, sia diventato un’arena finanziaria senza pari, trainata da eventi globali e sponsorizzazioni di alto profilo.

Oltre il ring: sponsor e filantropia

Il successo finanziario di Usyk non si limita alle borse di combattimento. L’ucraino ha costruito un portafoglio di sponsorizzazioni con marchi come BoxRaw, Rival Boxing, Venum, Technocom e WePlay Esports, anche se i guadagni da endorsement, stimati da Forbes in circa 1 milione di dollari, sono modesti rispetto alle sue entrate principali. Più significativo è il suo ruolo come co-fondatore di Ready to Fight, una piattaforma blockchain per connettere pugili e fan, e di Usyk-17 Promotions, che promuove talenti ucraini. Questi progetti, insieme a investimenti immobiliari in Ucraina e in Europa, rafforzano la sua solidità finanziaria

Usyk si distingue anche per il suo impegno filantropico. Attraverso la Usyk Foundation e la partnership con Sir Richard Branson per il progetto “Home Again”, ha destinato parte dei suoi guadagni alla ricostruzione di case distrutte dalla guerra in Ucraina. Secondo un post su X di @ChroniclesKiev, una fetta importante dei 132,8 milioni sarà devoluta al sostegno delle Forze Armate Ucraine, un gesto che rafforza la sua immagine di atleta e patriota.

Un mercato in evoluzione

La borsa record di Usyk è sintomatica di un cambiamento strutturale nel pugilato. Grazie a investitori come Alalshikh e piattaforme come DAZN, che ha trasmesso l’evento in PPV, il pugilato dei pesi massimi sta vivendo una nuova età dell’oro finanziaria. Il match contro Dubois ha generato entrate enormi grazie a biglietti, trasmissioni globali e un’audience stimata in milioni. Questo modello, sostenuto da capitali sauditi e da una domanda globale per eventi sportivi di alto profilo, sta ridefinendo il panorama economico dello sport, con borse che rivaleggiano con quelle di star come Floyd Mayweather (1,2 miliardi di carriera) o Manny Pacquiao (500 milioni).

Tuttavia, il mercato non è privo di rischi. La dipendenza da grandi investitori stranieri e la concentrazione di eventi in pochi hub (come l’Arabia Saudita o Londra) potrebbero creare instabilità se il flusso di capitali si riducesse. Inoltre, la volatilità delle crypto, che Usyk ha esplorato con Ready to Fight, aggiunge un ulteriore livello di incertezza. Eppure, per ora, il pugilato rimane una miniera d’oro, e Usyk ne è il protagonista indiscusso.

Cosa riserva il futuro?

Con un record di 24-0 e il titolo di campione indiscusso dei pesi massimi, Usyk è al vertice del pugilato mondiale. Il prossimo passo potrebbe essere un terzo incontro con Tyson Fury nel 2026, potenzialmente in grado di generare un’altra borsa da record, o una sfida con il contendente WBO Joseph Parker. Qualunque sia la prossima mossa, Usyk ha dimostrato che il suo valore va oltre il ring: è una macchina da soldi che combina talento, strategia e un’immagine pulita che piace agli sponsor.

La sua storia è un monito per investitori e appassionati: il pugilato, come pochi altri sport, può generare fortune colossali in una sola notte. Ma richiede anche una gestione oculata, in un’arena dove un pugno ben piazzato può valere milioni, e un passo falso può costare caro. Per Usyk, il futuro è luminoso, e il suo conto in banca lo dimostra.