Meta punta tutto sull’AI: 68 miliardi di dollari per rivoluzionare il futuro digitale
Meta, la casa madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, sta scommettendo il suo futuro sull’intelligenza artificiale con un investimento colossale: 68 miliardi di dollari destinati a ricerca, sviluppo e infrastrutture per l’AI nei prossimi cinque anni. L’annuncio, fatto dal CEO Mark Zuckerberg durante l’ultima earning call, ha acceso i riflettori su una strategia che punta a trasformare Meta in un leader dell’innovazione tecnologica, ma non senza rischi. In un mondo dove l’AI sta ridisegnando il panorama digitale, cosa significa questa mossa per Meta, i suoi investitori e il mercato globale?
FINANZA
7/26/20254 min read


Un investimento da capogiro
I 68 miliardi di dollari rappresentano una delle scommesse più ambiziose nella storia di Meta, una cifra che supera il PIL di molti Paesi e che si aggiunge agli oltre 35 miliardi già spesi per l’AI dal 2020. Secondo Zuckerberg, il piano si concentra su tre pilastri: sviluppare modelli di intelligenza artificiale generativa, potenziare l’infrastruttura di calcolo con nuovi data center e integrare l’AI in tutti i prodotti Meta, dai feed di Instagram alle chat di WhatsApp. “L’AI non è solo il futuro, è il presente”, ha dichiarato Zuckerberg, con quel mix di entusiasmo e pragmatismo che lo contraddistingue. “Vogliamo che ogni interazione sulle nostre piattaforme sia più intelligente, personalizzata e utile.”
Il mercato ha reagito con un misto di euforia e cautela. Le azioni di Meta, quotate al Nasdaq, sono salite del 3,2% dopo l’annuncio, ma gli analisti restano divisi. Da un lato, la promessa di un’AI che migliori l’engagement degli utenti e ottimizzi la pubblicità – che rappresenta il 98% dei ricavi di Meta – è allettante. Dall’altro, la cifra astronomica solleva interrogativi sulla sostenibilità finanziaria, soprattutto dopo le perdite miliardarie del metaverso, che nel 2023 hanno bruciato 13,7 miliardi di dollari senza ancora generare profitti significativi.
Perché puntare sull’AI?
L’investimento di Meta arriva in un momento cruciale. La competizione nell’AI è feroce: OpenAI, con il suo ChatGPT, ha ridefinito le aspettative degli utenti, mentre Google e Microsoft stanno integrando l’AI in ogni aspetto dei loro ecosistemi. Meta non può permettersi di restare indietro. Già oggi, l’AI alimenta i suoi algoritmi di raccomandazione, che decidono quali post vediamo su Facebook o quali reel ci catturano su Instagram. Ma il nuovo piano va oltre: Meta vuole creare modelli di intelligenza artificiale generativa, come Llama 4, capaci di competere con GPT-5, e implementare chatbot avanzati che rendano le interazioni più fluide, dal customer service alla creazione di contenuti.
Un esempio concreto? Immagina di chiedere a WhatsApp di organizzare un viaggio, prenotare un volo e suggerire ristoranti, tutto in una chat. O di usare Instagram per generare automaticamente video personalizzati per un brand. Questi scenari, che sembrano usciti da un film di fantascienza, sono al centro della visione di Meta. “Vogliamo che l’AI sia il nostro copilota digitale”, ha detto Javier Olivan, COO di Meta, in un’intervista a Bloomberg. E i numeri danno fiducia: nel secondo trimestre 2025, Meta ha riportato ricavi pubblicitari per 40,1 miliardi di dollari, in crescita del 12% rispetto al 2024, grazie a un’AI sempre più precisa nel targeting.
I rischi di una scommessa audace
Ma 68 miliardi non sono spiccioli, e gli investitori lo sanno. Dopo il flop del metaverso, che ha visto Meta Reality Labs accumulare perdite per oltre 50 miliardi di dollari dal 2020, c’è chi teme che l’AI possa diventare un altro pozzo senza fondo. “Zuckerberg ha una visione, ma il track record di Meta sugli investimenti futuri è altalenante”, ha commentato Sarah Lin, analista di UBS, a CNBC. Il rischio è che i costi superino i benefici a breve termine, soprattutto in un contesto di tassi d’interesse ancora elevati e pressione regolamentare.
A proposito di regolamentazione, l’Europa è un campo minato. L’Unione Europea, con il suo AI Act, sta imponendo regole stringenti sull’uso dell’intelligenza artificiale, e Meta è già sotto scrutinio per la gestione dei dati personali. Nel 2024, l’azienda ha pagato una multa di 1,2 miliardi di euro per violazioni del GDPR, e un investimento massiccio in AI potrebbe attirare ulteriori attenzioni. Anche negli Stati Uniti, le autorità antitrust stanno monitorando le mosse di Meta, temendo che l’AI rafforzi il suo dominio nel mercato pubblicitario digitale, dove già detiene il 25% della quota globale.
Un impatto oltre Meta
L’investimento di Meta non è solo una questione aziendale: potrebbe ridisegnare il panorama tecnologico e finanziario. I 68 miliardi finanzieranno la costruzione di data center in Texas, Irlanda e Singapore, creando migliaia di posti di lavoro e stimolando l’economia locale. Inoltre, Meta sta collaborando con Nvidia per sviluppare chip personalizzati per l’AI, un’operazione che potrebbe ridurre la dipendenza da fornitori esterni e generare risparmi a lungo termine. Le azioni di Nvidia, già in rally per la domanda di chip AI, hanno guadagnato un ulteriore 2% dopo l’annuncio.
Per i consumatori, l’AI di Meta promette esperienze più intuitive, ma anche nuove domande. “Sarà fantastico avere un assistente virtuale che mi aiuta a organizzare la giornata”, racconta Anna, una 29enne di Roma che usa Instagram quotidianamente. “Ma mi preoccupa cosa succede ai miei dati.” La privacy resta un tallone d’Achille, e Meta dovrà dimostrare di poter bilanciare innovazione e trasparenza.
Una scommessa sul futuro
Con 3,2 miliardi di utenti attivi giornalieri sulle sue piattaforme, Meta ha una base solida per testare e implementare l’AI su scala globale. Ma il successo di questa scommessa dipenderà dalla capacità di tradurre gli investimenti in profitti concreti. Gli analisti di Morgan Stanley prevedono che l’AI potrebbe aggiungere 10 miliardi di dollari ai ricavi pubblicitari di Meta entro il 2028, ma solo se l’azienda riuscirà a mantenere la fiducia di utenti e regolatori.
Zuckerberg, che non ha mai nascosto la sua ambizione di plasmare il futuro digitale, sembra pronto a tutto. “Abbiamo imparato dal metaverso”, ha detto durante la call. “L’AI è diversa: i risultati sono già visibili, e stiamo solo iniziando.” Per gli investitori, è un invito a credere in una visione audace, ma anche un promemoria: in un mondo dove l’innovazione corre veloce, anche un gigante come Meta deve correre più forte degli altri.

