Criptovalute: gli italiani ci credono, ma chiedono una guida per investire

Le criptovalute stanno conquistando gli italiani, e non è solo una moda. Un recente sondaggio condotto da WisdomTree, leader globale negli ETF, rivela che il 62% degli italiani è pronto a investire in asset digitali come Bitcoin ed Ethereum, ma a una condizione: avere più informazioni e qualcuno che li guidi. In un mondo finanziario che si evolve a velocità vertiginosa, i consulenti finanziari emergono come il faro per navigare il mare agitato delle crypto. Ma cosa sta spingendo questo entusiasmo, e quali sono le sfide per trasformare la curiosità in investimenti concreti?

CRYPTO

7/24/20254 min read

Un amore crescente per le crypto

Non è più il 2017, quando Bitcoin era solo un argomento da nerd o un sogno di guadagni facili. Oggi, le criptovalute sono entrate nel vocabolario degli investitori italiani, dai ventenni appassionati di tecnologia ai professionisti che cercano di diversificare i loro portafogli. Secondo il sondaggio di WisdomTree, il 62% degli italiani è disposto a mettere soldi in crypto, un balzo impressionante rispetto al 45% di due anni fa. Tra le motivazioni, il 40% vede gli asset digitali come un modo per proteggersi dall’inflazione, mentre il 35% li considera una chance per diversificare i risparmi in un’economia incerta.

Sorprendentemente, l’interesse non è limitato ai giovani. Se i 25-44enni guidano la carica (con il 67% pronto a investire), anche gli over 55 mostrano curiosità, con il 42% che si dice aperto alle crypto se supportato da una guida affidabile. “Gli italiani non vogliono più restare fuori dal gioco”, spiega Giulia Rossi, responsabile per l’Italia di WisdomTree. “Ma chiedono chiarezza: non si fidano ciecamente di un mercato che sembra tanto promettente quanto rischioso.”

Il consulente finanziario, una figura indispensabile

Il vero protagonista di questa rivoluzione digitale? Il consulente finanziario. Il 76% degli intervistati preferirebbe affidarsi a un esperto per muovere i primi passi nel mondo delle criptovalute. “Ho letto di Bitcoin e blockchain, ma non so da dove cominciare”, racconta Matteo, un 38enne impiegato di Torino intervistato da WisdomTree. “Vorrei un consulente che mi spieghi cosa sto comprando e come evitare fregature.” Non è un caso: il 59% degli italiani teme frodi e hackeraggi, memori di scandali come quello del 2024, quando un exchange italiano ha perso 8 milioni di euro in un attacco informatico.

I consulenti sono visti come una guida per capire non solo i rischi, ma anche le opportunità. Ad esempio, il 64% degli intervistati è attratto dagli ETF su criptovalute, strumenti regolamentati che WisdomTree ha introdotto in Europa già nel 2019. Questi fondi, che replicano l’andamento di Bitcoin o Ethereum, sono percepiti come un modo più sicuro per entrare nel mercato, senza dover gestire direttamente wallet digitali o chiavi private. “Gli ETF stanno cambiando il gioco”, sottolinea Rossi. “Rendono le crypto accessibili anche a chi non vuole passare notti insonni a controllare i grafici.”

Un mercato in fermento

Il contesto non potrebbe essere più favorevole. Bitcoin, dopo un 2024 altalenante, si mantiene stabile intorno ai 64.000 dollari, mentre Ethereum ha guadagnato terreno grazie a aggiornamenti tecnologici che hanno ridotto i costi delle transazioni. In Italia, piattaforme come Young Platform e The Rock Trading hanno visto un aumento del 18% degli utenti attivi nel primo semestre 2025, secondo dati di CoinMarketCap. Anche le banche si stanno muovendo: Intesa Sanpaolo ha lanciato un servizio di custodia per criptovalute, mentre UniCredit sperimenta pagamenti in stablecoin per le PMI.

Eppure, non mancano le ombre. Il 53% degli intervistati lamenta la mancanza di normative chiare, e il 47% trova la tecnologia blockchain troppo complessa. La Consob sta lavorando per adeguarsi al regolamento europeo MiCA, che entrerà pienamente in vigore a fine 2025, ma l’Italia resta indietro rispetto a nazioni come Malta o l’Estonia, dove le crypto sono già integrate nel sistema finanziario. “Abbiamo bisogno di regole che proteggano senza soffocare l’innovazione”, afferma Marco, un consulente finanziario di Milano. “I miei clienti sono curiosi, ma non investiranno finché non si sentiranno al sicuro.”

Una rivoluzione culturale

L’interesse per le criptovalute segna un cambio di mentalità tra gli italiani, tradizionalmente legati a investimenti sicuri come titoli di Stato o immobili. Il 68% degli intervistati usa app di trading come eToro o Trade Republic, e il 50% si informa tramite social media, podcast e influencer. Ma non è solo una questione di tecnologia: il 61% vorrebbe corsi di educazione finanziaria sulle crypto, e il 44% crede che questi temi dovrebbero essere insegnati a scuola. “Non è solo un investimento, è una nuova visione del denaro”, dice Laura, una studentessa di 24 anni che ha investito 500 euro in Ethereum. “Ma non voglio rischiare tutto senza capire.”

Anche le banche tradizionali stanno iniziando a cambiare approccio. Dopo anni di scetticismo, colossi come Banco BPM stanno esplorando partnership con piattaforme crypto, mentre Borsa Italiana valuta il lancio di un ETF su Ethereum per il 2026. Tuttavia, il sondaggio evidenzia una certa sfiducia verso le banche: solo il 25% si affiderebbe a un istituto tradizionale per gestire investimenti in crypto, preferendo consulenti indipendenti o piattaforme specializzate.

Le sfide del futuro

Il 62% di italiani pronti a investire è un segnale potente, ma il percorso è ancora lungo. La volatilità delle criptovalute resta un deterrente: un crollo del 20% in un giorno, come quello visto nel marzo 2024, spaventa anche i più ottimisti. Inoltre, la complessità tecnica – dai wallet ai gas fee – scoraggia chi non ha dimestichezza con la tecnologia. WisdomTree sta rispondendo con iniziative educative, come webinar e guide gratuite, ma il vero punto di svolta sarà il completamento di MiCA, che promette di portare trasparenza e protezione agli investitori europei.

Nel frattempo, il mercato crypto italiano cresce. Secondo un rapporto di Chainalysis, l’Italia è al 15° posto globale per volumi di transazioni crypto, con 12 miliardi di euro scambiati nel 2024. “Siamo solo all’inizio”, prevede Rossi. “Se i consulenti e le istituzioni faranno il loro lavoro, le crypto potrebbero diventare comuni come un conto di risparmio.”

Un passo verso il futuro

Gli italiani sono pronti a scommettere sulle criptovalute, ma non a occhi chiusi. Il sondaggio di WisdomTree racconta di un Paese curioso, aperto all’innovazione, ma che chiede chiarezza e sicurezza. I consulenti finanziari, con la loro capacità di tradurre il gergo della blockchain in consigli pratici, saranno fondamentali per trasformare questa voglia di futuro in realtà. In un mondo dove il denaro non dorme mai, l’Italia sembra pronta a svegliarsi. Ma, come sempre, vuole farlo con i piedi per terra.

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